lunedì 15 marzo 2010

Sito di Strongoli già Petelia (Crotone)


Filottete, famoso arciere tessalo, figlio di Peante e di Demonassa e compagno di Eracle. Avendo mancato al giuramento fatto all’eroe di non rivelare il luogo dove avrebbe deposto il corpo di lui e le famose frecce avvelenate col sangue dell’Idra di Lerna, fu ferito ad un piede da una di queste frecce, e, dolorante per l’inguaribile piaga, fu abbandonato nell’isola di Lemno dai Greci che andavano a Troia. Nel decimo anno dell’assedio, avendo l’oracolo predetto che Troia non sarebbe stata vinta senza le frecce di Eracle, che erano in possesso di Filottete, Ulisse e Diomede andarono a prendere costui nell’isola dove languiva, e lo condussero a Troia. Ivi Filottete fu curato da Macaone, ispirato da Apollo, e, guarito, uccise Paride, con ciò agevolando la presa della città. Reduce da Troia, fu scacciato dalla sua patria, Melibea, in seguito ad una insurrezione, e venuto in Italia, nel Bruzio, vi fondò Petelia” (Cinti 1998). L’eroe tessalo, dunque, reduce dall’impresa bellica che i Greci condussero contro i Troiani, avrebbe colonizzato il litorale ionico che si estende dal fiume Neto al promontorio di Punta Alice. Sia Licofrone di Calcide sia lo Pseudo-Aristotele ci indicano i luoghi dell’Occidente che avrebbero conosciuto il Melibeo, quali Crimisa nei pressi del fiume Esaro e Macalla situata a 120 stadi da Crotone. Ma è Strabone, geografo di età augustea, a cui si uniscono Virgilio, Silio Italico, Servio e Solino, ad attribuire la fondazione mitica di Petelia a Filottete.

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